Cultura

Grazie alla lettera “a”

Il libro aperto / Daniel Pennac, scrittore

di Sara De Carli

È nato a Casablanca nel 1944, ma Parigi è la sua città d?adozione. è stato professore, scrittore, e ora si diverte anche a fare l?attore. Portando in scena i suoi testi. Quando ha iniziato a scrivere? A sei anni, in prima elementare. Solo che per un anno intero ho scritto solo una lettera, la ?a?. Famiglia disperata, tranne mio padre: «Niente paura, in 26 anni saprà tutto l?alfabeto». Cosa significa per lei ?grazie?? è un sentimento molto intimo, ma anche ambiguo. Si dice sempre «grazie molte», mai «grazie meno»: è inflazionato. Invece posso dire «Cara ti amo meno» e non si scandalizza nessuno, tranne l?interessata. E così ci tocca ringraziare sempre di più persone che amiamo sempre di meno. Quali sono gli scrittori che ama e quelli che non sopporta? Quelli che non sopporto non li leggo. Ho avuto un?infanzia letteraria classica: il primo libro che ricordo è Dr Jekyll e Mr Hyde. Poi tutti i russi, e Svevo. Ma la grande emozione letteraria della mia vita è stato Vita e destino, di Vasilij Grossman.


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